FaceApp: think about your privacy

FaceApp: think about your privacy

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FaceApp è la nuova app che sta andando di moda negli ultimi tempi, grazie anche all’utilizzo da parte degli influencer su tutte le piattaforme social. Un nuovo challenge è stata lanciato, in molti lo stanno raccogliendo e sta avendo molto successo, nonostante l’applicazione sia stata lanciata ben nel 2017.

Tutti pronti a caricare nelle loro instagram stories il proprio volto: l’app infatti permette di modificare il proprio volto invecchiandolo. La cosa interessante è il fatto che non appone un semplice filtro alla foto, ma utilizza l’intelligenza artificiale, per confrontare numerose foto che ha nel database e prendere di conseguenza la decisione migliore nella modifica della foto.

Intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale è stata precedentemente sottoposta a un periodo di training, in cui le sono state fornite numerose foto di persone giovani e successivamente la loro foto da vecchi. Questo ha permesso all’IA di capire come cambia statisticamente il volto di una persona, il colore della pelle, gli occhi, la barba in base al modello di riferimento.

Da notare che proprio per via di questo approccio, l’azienda è stata accusata di “scolorire” il colore della pelle delle persone con la pelle scura. Lo sviluppatore si è scusato per l’inconveniente, spiegando come l’IA fosse stata addestrata maggiormente su immagini di persone con tratti nordici e colori della pelle più vicini al bianco e dunque come fosse “portata”, seguendo questo modello di training, a scolorire la pelle delle persone con pelle scura.

FaceApp esempio

Il vero problema: la privacy

Ma il vero problema dell’applicazione e di un suo utilizzo, non è una sospetta e possibile dose di razzismo da parte dell’intelligenza artificiale, quanto la privacy degli utenti.

Citando (e traducendo solamente in italiano) la policy della privacy dell’applicazione infatti leggiamo:

Raccogliamo i seguenti tipi di informazioni.


Informazioni che ci fornisci direttamente:


Contenuti dell’utente (ad es. Foto e altri materiali) che pubblichi attraverso il Servizio. Comunicazioni tra te e FaceApp. Ad esempio, potremmo inviarti email relative al Servizio (ad es. Modifiche / aggiornamenti delle funzionalità del Servizio, avvisi tecnici e di sicurezza). Osserva che non è possibile disattivare le e-mail relative ai servizi.

Credo che il testo non lasci nessun dubbio, sul fatto che il vostro volto venga memorizzato, collegandolo tra l’altro al vostro volto del futuro.

L’utilizzo di informazioni di questo tipo sono molteplici (senza prendere in considerazione una possibile violazione della stessa policy, tramite la condivisione o la vendita di informazioni a terzi, come nel caso di Facebook e Cambridge Analytica).

Immagini del tuo volto sono conosciute non solo adesso tramite i social network, ma anche il tuo ipotetico volto futuro rimarrà per sempre nel database di questa azienda russa.

Come se tutto ciò non bastasse, decidiamo di pubblicare la foto su Facebook, Instagram, magari con la foto originale accanto, così da regalare le stesse informazioni anche a Facebook Inc. (esatto, perché anche in questo caso le immagini vengono mantenute e viene, oltretutto, anche dato il permesso a un loro riutilizzo da parte delle medesime aziende).

Forse bisognerebbe stare più attenti dunque ad utilizzare delle innocue applicazioni, dei semplici giocattoli, che forse poi così tanto giocattoli non sono.

Non so perché le persone siano così entusiaste di rendere pubblici i dettagli della loro vita privata, dimenticano che l’invisibilità è un super potere.

Banksy

 

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